Cina: viaggio tra caos, imperatori e piatti bollenti

Due città, tre video e un sacco di cibo: il mio viaggio tra Pechino e Xi'an, tra soldati di terracotta, templi e hot pot bollenti.

Francesco imperatore - HOBOOKATO

6/30/20253 min read

Non sei pronto a trovarti nella Città Proibita, circondato da centinaia di turisti (cinesi e non), mentre cerchi disperatamente un’uscita. Non sei pronto per una zuppa di agnello alle 9 del mattino. Non sei pronto nemmeno per la quantità di gente che si muove all’unisono durante il Capodanno.

Eppure, è successo. Ed è stato pazzesco.

📍 Prima tappa: Pechino

Atterro a Pechino in uno dei momenti più caotici dell’anno: il Capodanno Cinese.

C’è un’energia assurda ovunque: lanterne rosse, musiche tradizionali, famiglie intere in giro a mangiare ravioli (e io ovviamente dietro).

Inizio il mio giro dalla Città Proibita. Enorme, solenne, piena di cortili e simboli imperiali… e anche di gente. Un sacco di gente. Di fianco c’è Piazza Tiananmen, che fa un certo effetto, anche solo per il peso storico che si porta dietro. Da lì, salgo su quella che si chiama Collina del Carbone – niente a che vedere col barbecue, ma da lassù si vede tutta la Città Proibita. Panorama da film. E già che siamo in tema “posti enormi”, ovviamente faccio tappa anche alla Grande Muraglia, sezione Jinshanling: 150 km da Pechino, sassi infiniti e polpacci che ancora non mi hanno perdonato. Tra i posti più belli (e meno citati): il Tempio del Cielo, perfetto per respirare un po’ di spiritualità (e smog), il Parco Beihai con la sua Pagoda Bianca, e gli Hutong, quei vicoli stretti dove ti perdi e poi finisci a mangiare qualcosa fritto senza sapere esattamente cosa.

A proposito di fritto: nel mezzo delle riprese, ho dovuto montare una scena… appoggiato a un cassonetto. Non per stile, ma per disperazione. Ecco, questo per dire che il vlog è autentico.

📍 Seconda tappa: Xi’an

Dopo Pechino mi sposto a Xi’an, dove cambia l’atmosfera: meno monumentalità imperiale, più vita quotidiana, più caos locale, più… zuppe.

La star della città è ovviamente lui: l’Esercito di Terracotta. Impressionante, anche se un po’ meno “mistico” quando ci sei in mezzo con altre 4000 persone. Ma comunque: wow.

Mi perdo (volutamente) tra le mura antiche, che sono bellissime da camminare al tramonto. Visito la Grande Pagoda dell’Oca Selvatica, poi la Grande Moschea nel quartiere musulmano, un posto dove convivono architetture cinesi e influenze islamiche – e dove c’è il miglior street food della città.

La sera Xi’an si accende: Torre del Tamburo, Torre della Campana, tutte illuminate. Sembra di stare in una cartolina, solo con l’odore di carne grigliata nell’aria.

Chiudo il giro al Palazzo Daming, che oggi è in parte ricostruito, ma regala comunque una bella immersione nella storia tang.

🍜 Parliamo di cibo?

Ecco.

La vera protagonista del viaggio è stata la cucina cinese.

Quella vera. Quella locale. Quella che ti chiede rispetto, stomaco forte e un po’ di coraggio.

A Pechino, ho scoperto l’Hot Pot, brodi bollenti in cui tuffare qualsiasi cosa commestibile. Ho assaggiato anatra laccata fatta come si deve, gamberetti grigliati, e persino spiedini d’agnello che sembravano usciti da un manga hardcore.

In un angolo, ho trovato anche un’anatra infilata dentro un panino. E niente, funzionava.

Ma è a Xi’an che il mio stomaco ha fatto amicizia (o guerra) con piatti incredibili:

  • Roujiamo (l’hamburger cinese): ne ho provati due, uno sembrava fast food, l’altro mi ha cambiato la giornata.

  • Biang Biang Noodles: larghi, lunghi, un po’ aggressivi. Li ho adorati.

  • Paomo, la zuppa di agnello con il pane spezzettato: ho finto sicurezza, ma sudavo paura.

  • Tu Jia Bing, Baozi, Pancake fritti… insomma, ogni 50 metri, un motivo per fermarmi.

🎬 In conclusione?

Questo viaggio è stato una battaglia tra meraviglia e stanchezza, tra storia e street food, tra cultura e confusione.

La Cina è enorme, intensa, complicata. Ed è proprio per questo che merita.

Ho provato a raccontarla a modo mio, tra una ripresa e l’altra, tra una ciotola e un tempio, con il solito tono: un po’ ironico, un po’ spaesato, ma sincero.

🎥 Trovate tutti i video su YouTube (Hobookato)

📸 Le foto scattate di corsa, storte e col dito in mezzo le trovi su @hobookato, per un portfolio curato e immagini professionali, invece, c'è @fra_impe.photo

E se siete arrivati fin qui, e vi è venuta voglia di andare in Cina… portatevi una fotocamera, un adattatore multipresa e uno stomaco allenato, ma prima guardatevi i video...

Scritto da Francesco Imperatore - HOBOOKATO

Parte 1 - Pechino

Parte 2 - Xi' An

L'appetito vien bookando - Cina da mangiare