A caccia dell’Hanami

la mia avventura tra i ciliegi di Kyoto e Tokyo

Francesco Imperatore - HOBOOKATO

9/7/20253 min read

Ogni primavera in Giappone si consuma un rituale antico e imprevedibile: l’Hanami. I ciliegi fioriscono all’improvviso, esplodono di colore per pochi giorni e poi scompaiono, lasciando dietro di sé solo petali al vento. È una bellezza che non aspetta, e che spesso arriva quando non sei pronto. Per questo ho deciso di trasformare il mio viaggio in Giappone in una vera e propria caccia al tesoro, inseguendo la fioritura perfetta da Kyoto a Tokyo, tra paesaggi sacri, templi millenari e qualche inevitabile frustrazione.

Il punto di partenza è Kyoto, la città della tradizione, con i suoi templi silenziosi e le vie che sembrano uscite da un’altra epoca. Lì, pieno di speranza, raggiungo il Daigo-ji, uno dei luoghi più famosi per l’Hanami. Ma i ciliegi sono ancora in bocciolo. La natura ha deciso di prendersi il suo tempo. È una delusione amara, soprattutto dopo aver percorso mezzo mondo per essere lì nel momento esatto. Eppure non mi arrendo. Continuo la mia corsa tra il Fushimi Inari-taisha, con i suoi diecimila torii rossi che tagliano il bosco come una colonna vertebrale sacra, e il Keage Incline, una vecchia ferrovia in disuso trasformata in uno dei sentieri più suggestivi di Kyoto.

Ma è nei giardini del Ninnaji e davanti al Padiglione d’Oro che il Giappone comincia a rivelarsi. Le atmosfere si fanno più dense, la luce si riflette sulle foglie con un’intensità particolare. Camminando tra le vie storiche di Ninenzaka e Gion, sento di essere dentro qualcosa che va oltre il semplice viaggio. E quando la giornata si chiude tra i profumi del Mercato Nishiki e le lanterne accese del Santuario Yasaka, anche senza la fioritura piena, so che ne è valsa la pena.

Poi arriva Tokyo. E qui tutto cambia.

Appena scendo dallo Shinkansen, l’aria è diversa. E lo sono anche gli alberi: i ciliegi hanno finalmente deciso di mostrarsi. Al Koishikawa Kōrakuen, uno dei giardini più antichi della città, mi fermo per qualche minuto in silenzio. I petali cadono piano, la gente passeggia senza fretta, e tutto sembra allinearsi. La corsa finisce. Almeno per un po’. Mi muovo tra Chidorigafuchi, anche qui siamo arrivati troppo presto, ma è bastato girare l'angolo: una viale carozzabile piena di ciliegi in fiore. l’iconico tempio Senso-ji, che mescola spiritualità e turismo in un equilibrio tipicamente giapponese, ha deluso... "Hanami parlando", sia chiaro... perchè il tempio è un qualcosa che ti lascia a bocca aperta.

Ma il viaggio non si ferma qui. Vado a Kawagoe, la “piccola Edo”, dove le case sembrano ferme nel tempo e l’atmosfera ti riporta a secoli fa. Poi salgo sul Monte Takao, a un’ora da Tokyo, per un trekking tra statue di Tengu e sentieri immersi nei boschi. È un altro Giappone, più ruvido, più fisico, ma altrettanto affascinante.

Tornato a Tokyo, ritrovo la frenesia nei vicoli di Nakameguro, dove i ciliegi esplodono sopra i canali illuminati da lanterne, e nei corridoi del mercato di Tsukiji, tra coltelli affilati e profumo di pesce fresco. Mi concedo una parentesi pop ad Akihabara, poi mi lascio inghiottire dalla folla dello Shibuya Crossing, come se volessi fondere tutto il Giappone in un solo fotogramma.

Questo viaggio è stato una corsa a vuoto e un trionfo. Una sfida persa contro il meteo ma vinta contro l’immobilismo. Perché anche quando la natura non collabora, il Giappone sa ricompensarti. E a volte, più che trovare la fioritura perfetta, conta solo il fatto di averla cercata.

Se state preparando un viaggio in Giappone in primavera o se vi affascinano i reportage veri, vissuti, sporchi di pioggia e pieni di cambi rotta, questo è il video giusto per voi.

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non servono guide patinate o tour organizzati. basta un po' di curiosità, qualche contante in tasca e il coraggio di uscire dai radar. Qui a destra c'è il mio video. il resto sta a voi.

Scritto da Francesco Imperatore - HOBOOKATO